Saturday, November 1, 2008

Spliced feed for Digital blogs

Spliced feed for Digital blogs

Quando la navigazione a schede non basta… [Geekissimo]

Posted: 01 Nov 2008 07:00 AM CDT

Da quando la funzione tabbed browsing, la famosa navigazione a schede, è nata nell’ormai lontano 1994 ed in seguito integrata in tutti i maggiori browsers, non possiamo più farne a meno. I lontani tempi di Internet Explorer 6 (e precedenti) sono finiti: aprire tante finestre per quante pagine dobbiamo visitare contemporaneamente oggi è utopia. Premesso che il mio Firefox ha sempre, in media, una decina di schede aperte, a volte lo spazio stesso offerto dalle schede non mi basta. Se avete anche voi avuto la stessa idea, forse potrà consolarvi il fatto di non essere i soli (mal comune, mezzo gaudio), ma potrà sicuramente consolarvi di più la soluzione che vado oggi a proporvi: Split Browser, un add-on sorprendentemente utile. Vediamo insieme di che cosa si tratta.

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Ubuntu, 16 imperdibili wallpaper dedicati alla celeberrima distro Linux [Geekissimo]

Posted: 01 Nov 2008 06:00 AM CDT

Era quasi doveroso, ma noi lo facciamo con estremo piacere: questo sabato, il la nostra rubrica relativa al mondo dei wallpaper vogliamo dedicarla ad Ubuntu Linux, la celeberrima distro, che ha subito un significativo, ottimo aggiornamento qualche giorno fa.

Come avrete ampiamente intuito vedendo le immagini di anteprima a corredo del post, gli sfondi per il desktop che vi proponiamo, pur essendo tutti dedicati al noto sistema open source, hanno dei soggetti completamente differenti tra loro. Ce n’è infatti per tutti i gusti: per chi ama i bei paesaggi, per chi ama l’arte, per chi ama gli astratti e, forse soprattutto, per chi ama le belle fanciulle (e ben precisi particolari anatomici di queste ultime).

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In attesa della riforma universitaria [MezzoMondo]

Posted: 01 Nov 2008 05:43 AM CDT

Nel delirante legiferare di questo governo l’università viene per ora citata soltanto nell’articolo 16 del decreto legge 133/2008, ma il ministro Gelmini ha promesso di rimediare entro settimana prossima, nel quale si indicano le linee guida per trasformare le università in fondazioni:

Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

1. In attuazione dell’articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell’autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e’ adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e’ approvata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di adozione della delibera.

Non è questa la sede per capire se sia un bene o un male l’ufficializzazione di un processo di privatizzazione degli atenei cominciato ormai molti anni fa, quello che conta è che di fatto questo intervento non modifica di una virgola la situazione in cui versano oggi le università i cui problemi, se non erro, si possono riassumere in:

  • Baroni al potere messi lì dalla classe politica, da cui dipende:
  • l’intero sistema clientelare d’accesso alle cattedre, che dipende da:
  • l’istituzione di concorsi predeterminati o addirittura ad personam, per i quali:
  • diventa pressoché assente un sistema meritocratico, cosa che permette:
  • ai baroni di rimanere lì dove sono per sempre.
  • Poi c’è il problema dei precari e dei ricercatori trattati come ultime ruote del carro, non dimentichiamocelo.

Ebbene la 133 non affronta nessuna di queste questioni. La filosofia del governo è, e qui dimostro la mia più totale ingenuità, “la trasformazione delle università in fondazioni inietterà capitale che è la medicina di tutti i mali ed i problemi si risolveranno come per magia”.
Faccio notare en passant che lo stesso governo adotta una filosofia diametralmente opposta per quanto riguarda la scuola primaria “l’ingente afflusso di capitale ha permesso negli anni di arrivare ad una scuola di qualità e quindi tagliamo che di lì soldi ne arrivano troppi”.

Il tutto, a sua volta, diametralmente opposto a quello che succede con gli istituti bancari, che quando sono in profitto vanno privatizzati e quando vanno a rotoli vanno invece aiutati con soldi pubblici.

L’articolo 16 è solo uno specchietto per le allodole. I fatti sono che in Italia, in questo istante, i privati possono tranquillamente investire nelle università solo che, semplicemente, non lo fanno. Come non investono da nessuna parte non investono nemmeno nell’università. Se non ci credete potete dare un’occhiata a questo forum, dove sono riportati un po’ di dati, cito un estratto da un discorso del rettore del Politecnico di Milano:

La possibilità di trasformare le università in Fondazioni
E’ stato detto in molti interventi che l’articolo di legge che consente alle università statali di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato e non dice come e con la partecipazione di chi, che è talmente vago da essere non attuabile, che, con esso, si annuncia un cambiamento di strategia da parte del Governo nei riguardi del sistema della formazione e della ricerca italiano.
Vediamo di ragionarci un attimo. Un Ateneo potrebbe trasformarsi in fondazione se, accanto allo Stato, intervenissero dei partners privati disposti a sostenere economicamente l’Ateneo.
L’On. Mauro, vice presidente del Parlamento europeo, si è chiesto recentemente in un convegno: dove si può trovare un imprenditore così pazzo da caricarsi l’onere di contribuire finanziariamente alle spese correnti di un Ateneo o di una Scuola che, per definizione, non sono in grado di restituire utili? Quale privato può investire a fondo perduto?
Si potrebbe pensare a una Fondazione che veda Stato, Regione, Provincia, Comune insieme a Fondazione Bancarie e Associazioni varie. Ci si dimentica che è necessario una quota di contribuzione privata maggiore del 50% per rendere “privata” una fondazione e quindi per renderla indipendente dalle regole imposte dal contenimento della spesa pubblica (i famosi parametri di Maastricht).
E’ oggi impensabile che le Fondazioni bancarie si sostituiscano in larga misura allo Stato per finanziare annualmente il sistema della formazione e della ricerca e quindi gli Atenei.
Non vi sono altre alternative: in tutto il mondo le Università funzionano perché ricevono il loro prevalente fabbisogno finanziario o dalla Collettività Sociale o dalla contribuzione diretta degli Allievi. Nel primo caso l’Università si caratterizza come pubblica, nel secondo come privata (in Italia la prima è denominata statale, la seconda non statale).
Il primo modello considera prevalente il vantaggio di avere formazione e ricerca a servizio della competitività della intera Comunità sociale. Il secondo modello considera prevalente il vantaggio del singolo (allievo o impresa) che riceve la possibilità di incrementare la propria competitività personale.
In Europa è sicuramente prevalente il primo modello tanto che la quasi totalità di studenti universitari frequentano università pubbliche (in Italia sono oggi il 94%).

Traete voi le vostre conclusioni. Ad oggi studenti e precari dell’università hanno ben più di un motivo per scendere in piazza, aspettiamo settimana prossima per vedere quali altri motivi avranno.

Da che parte stiamo, da che parte state [MezzoMondo]

Posted: 01 Nov 2008 05:33 AM CDT

Di tutte le cose successe in questi giorni, dei milioni di persone scese in piazza, dell’attività di informazione, delle assemblee, di tutte le parole uscite per sempre dalla mia bocca o entrate nelle mie orecchie, di tutta la rabbia, di tutta l’ignoranza ed il peggiore menefreghismo mi sono rimasti impressi quasi solamente gli argomenti di chi intende difendere l’operato del governo.

La madre di tutte le obiezioni, e la più cretina, è “Io ho avuto il maestro unico e non ho avuto tutti questi problemi”, alla quale bisognerebbe rispondere “Se dici questa cosa un po’ di problemi nella crescita ci sono evidentemente stati”, ma a volte la diplomazia ci impedisce di essere così schietti e così dopo molti dibattiti la conclusione è stata che la risposta migliore sia “Mio nonno andava in giro con il carrettino e questo non gli ha impedito di andare in giro, né ce lo impedirebbe a noi, oggi”.

L’altro argomento è “La scuola italiana va a rotoli”, a partire da questi rotoli si giustificherebbe quindi qualunque malefatta. E siccome nulla farebbe pensare che la scuola italiana sia messa così male si citano i famosi dati dell’OCSE, riassunti nel già citato Education at a glance. Da questi dati, che sono molto complessi (gli indicatori sono centinaia e riguardano tutti gli attori in gioco, dagli studenti alle strutture) tanto da farmi diffidare che l’80% di quelli che dicono di averli letti lo abbiano effettivamente fatto, si evincono inconfutabilmente alcune cose:

  • La scuola primaria è buona qualità, gli indicatori per la matematica e per la comprensione della lingua ci indicano tra i primi dieci paesi al mondo, gli indicatori riguardanti la preparazione degli insegnanti e dei dirigenti ci piazzano un po’ più indietro ma comunque tra i primi in Europa, gli indicatori che riguardano le strutture ci piazzano molto più indietro.
  • La scuola media e superiore invece sono di bassa qualità, non pessima come si dice ma comunque non a livello della scuola primaria. Oltre ai problemi di strutture che ovviamente si acuiscono al crescere del livello scolastico la scuola media e superiore soffre di problemi di organico (precario e sottopagato) e di grande disomogeneità (ci sono indicatori anche per questo) tra ambienti urbani e rurali e tra nord e sud.
  • Ad esempio tra gli indicatori nei quali siamo messi bene ci sono quelli che riguardano l’abbandono scolastico, problema cronico dei tempi passati che in questa fase storica pre-ondate migratorie è in via di attenuazione.
  • Tutti questi problemi non impediscono ai ragazzi italiani di piazzarsi tra i migliori nei surveys che riguardano la preparazione di alto livello al termine dei cicli scolastici in questione. Questo forse può significare che il livello globale sia basso, sta di fatto che questa scuola, a livello di risultati, tanto cattiva non sembra essere.

Questo, intendiamoci, non significa che va tutto bene e che possiamo chiudere un occhio o entrambi sulla situazione scolastica del paese. Quelli che però sembrano i veri problemi della scuola italiana non sono il grembiulino o il sette in condotta, ma l’assenza di strutture adeguate e di personale decentemente pagato.

Interessante da questo punto di vista ritengo la protesta che ha messo in atto il collegio dei docenti del liceo Mamiani qui a Roma. I docenti a larghissima maggioranza hanno deciso di bloccare ad oltranza tutte le attività extradidattiche:

Questa delibera nasce dalla convinzione che la nostra professionalità si esplica soprattutto nell’ordinaria attività didattica, nel confronto quotidiano in quanto educatori con i nostri alunni e nel faticoso lavoro sommerso che accompagna tutto questo (preparazione delle lezioni, elaborazione e correzione delle verifiche, aggiornamento professionale, culturale e pedagogico) mai riconosciuto né economicamente né professionalmente.

Gli studenti non lo capiscono ma hanno tempo, un giorno lo apprezzeranno. L’ampiezza dell’offerta formativa non è necessariamente un male, non lo è comunque per i motivi che citava Pietro Pagliardini in un commento ad un post precedente:

La scuola è diventata il campo di battaglia della società dove si consumano veri e propri crimini culturali con incursioni durante le ore di lezione di Associazioni, cooperative, gruppi teatrali, presunti esperti, ambientalisti, psicologi (cioè il male assoluto), società di servizi pubbliche, gite con guide di associazioni ambientaliste che ci campano, corsi di formazione, ecc. ecc. Insomma, un modo molto de' sinistra per dilapidare denaro, distribuire modesti incrementi di reddito, ingenerare confusione nei ragazzi, e, sopratutto indottrinarli con banalità e luoghi comuni.

Aggiungo che da quest’anno qui a Roma, ed è la prima volta che succede, nei cataloghi dell’iniziativa del comune “Città come scuola” fanno la loro bella porca figura decine di progetti del Vicariato, talmente è de’ sinistra il modo di dilapidare denaro.

Il problema dell’offerta formativa è che deve essere un’offerta formativa. In questo senso io sono completamente con i professori del Mamiani: pochi soldi, pochi riconoscimenti, mille distrazioni. Meglio chiudere le porte e dare il massimo nel proprio campo, nell’attesa che la politica si svegli e trovi il modo di integrare la modernità e la contemporaneità nei piani di studi delle scuole. E va a finire che io e Pietro giungiamo alle stesse conclusioni, che però non sono le stesse del ministero, a quanto pare.

L’ultima critica che mi sento dire spesso è “Tu dicendo queste cose fai politica”. A questo argomento non posso che rispondere con un “Sì, dire che le azioni di un governo in cui c’è un partito fascista, uno xenofobo ed uno iperliberista con i soldi degli altri sono assurde è fare politica”. Anche non dirlo è fare politica, anche il silenzio è politica ed è una politica molto più distruttiva, la connivenza, l’inchinarsi al dio denaro.

42, la scuola, il media continuum [Infoservi.it]

Posted: 01 Nov 2008 05:06 AM CDT

Chiusi in classe otto ore al giorno per lezioni e laboratorio blog, non ho partecipato alle manifestazioni in difesa della scuola e contro i tagli alla ricerca. Avrei voluto: forse chi segue queste pagine sa quanto io creda che sia di importanza cruciale. Non tanto per "lo sviluppo del Paese", frase vera ma che trovo un po' di vuota retorica, ma, ritengo, per la crescita delle persone. A questo riguardo aggiungo solo che avere ricercatori sottopagati e il cui merito non è valutato né tantomeno riconosciuto fa di loro dei role-model negativi: sembrano (sembriamo) sfigati.

E questo innesca un doppio, pessimo loop negativo. Da una parte i giovani studenti non saranno mai motivati a diventare come loro, e considereranno lo studio solo come una fase di passaggio strumentale per andarsi a vendere al primo offerente, purché paghi. E già ci sarebbe della dietrologia sensata da fare su questo. In secondo luogo chi crede nel lavoro intellettuale finisce per convincersi di aver sbagliato, di essere in torto, di non essere all'altezza. E perde tempo ed energie a cercare il modo di "salvarsi", di scappare all'estero, di cambiare strada.

Non è così. O meglio: è così solo in Italia. Per questo ritengo sia necessario trovare dei modelli per valorizzare competenze e merito ma fuori dagli schemi soliti. Anche perché vi sono motivi e materiale.

Neanderthal
42 è il numero degli studenti del primo anno che avevo in classe al corso su Tecniche dei Nuovi Media Integrati, in NABA Media Design. Se qualcuno è curioso degli argomenti, ho creato (meglio: abbozzato) un blog di supporto al corso, che però per ora sono riuscito a usare solo come bacheca per gli appunti dei contenuti multimediali che non entrano nelle dispense fotocopiate (e manca ancora un sacco di roba).

Durante il laboratorio blog una ragazza in penultima fila continuava a sorridere. A un certo punto mi decido e le chiedo come mai. "Non avevo mai usato un computer, prima di arrivare qua", mi racconta. "E' bellissimo", dice con gli occhi grandi, e poi:

"Come un uomo di Neanderthal che vede il fuoco per la prima volta"

Amica mia, non sei tu del Neanderthaliano. Vai avanti, occhi aperti e stupore.

Media continuum
Tra i tanti spunti di cui abbiamo parlato durante il corso quella che segue è un'idea che mi è venuta per cercare di spiegare, posizionare i diversi strumenti, la loro differenza e l'uso che se ne fa. L'idea è che a sx c'è il "portale" di, per es, un giornale, tutto contenuto e poca partecipazione, e all'estremo opposto Friendfeed che, in sostanza, di contenuto non ne ha, ed è tutto partecipazione.



Sarà un'idea banale ma credo aiuti a collocare e interpretare molti degli ambienti digitali che frequentiamo in questi giorni, e soprattutto credo anche dimostri perché i blog possano essere considerati il "centro di gravità permanente" della nostra identità digitale. Frase che ho usato identica in lezione ma scopro essere di Antonio Sofi, l'avrò letta da lui.

Ci sarebbe da dire ancora qualcosa ma sorry, tempo scaduto, ci si rilegge lunedì.

Benvenuto stambecco intrepido [Geekissimo]

Posted: 01 Nov 2008 05:00 AM CDT

Lo stavamo aspettando da mesi e finalmente è arrivato. Da ieri è disponibile per il download la nuova release di uno dei più amati sistemi Linux, Ubuntu.

Questa distribuzione arriva dopo qualche mese di intense lavorazioni per il fissaggio di alcuni bug importanti che hanno afflitto la candidate fino alla prima beta. Il nome in codice del nuovo gioiellino è Intrepid Ibex -stambecco intrepido- ed è la release 8.10, erede della gloriosa 8.04 -Hardy Heron- che rimarrà comunque supportata fino a ottobre 2011.

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© Marina Mazzoni (Jazia) per Geekissimo, 2008. | Permalink | 3 commenti | Aggiungi su del.icio.us
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Winksite: servizio per creare un sito mobile [maestroalberto]

Posted: 01 Nov 2008 04:53 AM CDT


winksite

Winksite è un servizio che consente di creare uno o più siti per cellulari (fino a 5).

Si può trasformare il proprio sito web in una versione per telefonini inserendo l’indirizzo del feed RSS, ma si può costruire un sito mobile ex novo contenente fino a 3 pagine.

L’aspetto più interessante di Winksite è sicuramente la possibilità di personalizzazione. Il layout del sito mobile, infatti, può essere totalmente modificato nei colori e nel background.

Nel sito si può inserire un po’ di tutto: notizie tramite feed, annotazioni, una chat, un forum, sondaggi, un guestbook ed altro.

Forse è proprio questo il limite del servizio, troppe distrazioni e troppi elementi inutili che spesso neanche funzionano alla perfezione.

Si tratta in sostanza di una versione complicata di Mofuse, a mio avviso la migliore a soluzione per la diffusione via cellulare dei contenuti del proprio blog.

Preferisco di gran lunga la sua semplicità d'uso e la sua immediatezza che lo rendono un ottimo strumento per blogger.

Winksite, tuttavia, risponde di più alle esigenze di chi desidera una maggiore personalizzazione dei contenuti e di chi vuol costruire un sito tutto nuovo per dispositivi mobili senza associarlo a un blog.

Il servizio dispone di una nutrita community, una rete sociale dove condividere i propri siti mobili.

Via | killerstartups


CIS, una nuova suite gratuita per la sicurezza [Geekissimo]

Posted: 01 Nov 2008 04:00 AM CDT

Buongiorno a tutti e benvenuti ad un nuovo appuntamento con CIS, viaggiare informati: oggi sulla Salerno-Reggio Calabria…

Alzi la mano chi, appena letto il titolo del post, non ha pensato a questo. Ma state tranquilli, il traffico non c’entra nulla: quello di cui parliamo oggi è una validissima, nuova suite gratuita per la sicurezza, realizzata da casa Comodo, già nota per lo sviluppo di egregi strumenti per la protezione del computer contro vari tipi di minacce.

Comodo Internet Security (questo il suo nome completo) comprende i già noti Comodo Firewall e Comodo Antivirus, permettendo, a chi deciderà di installarlo, di avere una protezione in tempo reale a 360 gradi, contro intrusioni da remoto, virus, adware, spyware, trojan, ed altri pericoli non difficilmente rintracciabili sul web.

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Creare e condividere pubblicità oltraggiose contro i politici americani: Attack Ad Generator [maestroalberto]

Posted: 01 Nov 2008 03:39 AM CDT


Attack Ad Generator

Attack Ad Generator è un curioso ma potente strumento per creare e condividere pubblicità oltraggiose contro i politici americani inserendole in un sito o in un blog tramite codice proprio come si fa con un video di YouTube.

Si sceglie il personaggio politico, McCain, Obama, i due vice, ma anche altre immagini (c’è perfino Dio) e s’inserisce l’insulto corredato da tutta una serie di parole calde già predisposte.

Si può aggiungere più di una scena e modificarle tramite un semplice editor. Infine si preleva il codice per promuovere l’annuncio (anche via email) e la nostra campagna politica virale è pronta.

Ma non è certo l’aspetto tecnico a incuriosire quanto il fatto che per la mentalità americana sia un fatto del tutto normale.

Io provo ad immaginare la stessa cosa fatta in Italia alla vigilia delle elezioni politiche. Come minimo si griderebbe allo scandalo e molto probabilmente si passerebbe alle denunce.

Ora mi chiedo, perché solo gli americani possono insultare i loro politici pubblicamente e noi no?

Questo il video più popolare al momento nella community.

Come dire: il web 2.0 al servizio dei cittadini politicamente scorretti…

Via | mashable


Come si aggiornano i Mac [Mac Blog]

Posted: 01 Nov 2008 03:13 AM CDT

Velocemente e facilmente: basta sostituirli.

(per una vignetta sullo stesso argomento vi consiglio di andare a vedere il vecchio post “I Mac non si aggiornano, si cambiano“).

[Via Phonkmeister]

Apple ridisegna la Starpage [Mac Blog]

Posted: 01 Nov 2008 03:10 AM CDT

Apple ha ridisegnato la Starpage, ovvero quella pagina che solitamente, acceso un Mac appena acquistato, ci si trova davanti all’avvio di Safari. Una pagina che dovrebbe raccogliere tutte le ultime novità di Apple.com, mostrando le offerte o le news dell’Apple Store, gli ultimi comunicati stampa e, per concludere, le uscite di iTunes.

Purtroppo è disponibile solo in inglese, non in italiano. Tuttavia a volte può tornare utile per controllare cosa ci sia di nuovo sul pianeta mela.

[Via Melamorsicata]

Obama facci ridere [Vittorio Pasteris]

Posted: 01 Nov 2008 03:09 AM CDT

<video>http://www.youtube.com/watch?v=Qq8Uc5BFogE</video>

ormai lo possiamo dire [d o t - c o m a *:o)]

Posted: 01 Nov 2008 03:03 AM CDT

La prima volta che ho detto che Obama sarebbe diventato Presidente è stato il 1° marzo. Del 2006, però, a cena a Milano con Weinberger, Gaspar, Mafe, Vanz, Paolo etc, per l'esattezza. Weinberger che era un filo sorpreso che io anche solo conoscessi Obama e che mi disse che avrebbe voluto un ticket Gore-Obama.

Ora lo possiamo dire: se gli Stati Uniti si dimostreranno una democrazia matura, tipo Sudafrica, Brasile o India, un Paese insomma in cui chi vuole votare - anche se nero o ispanico, o senza tetto, per dire - può andare a votare senza problemi e di truffe e pastrocchi nel contare i voti se ne fanno pochi, Obama vince di sicuro.

Encrypt it, trasforma il tuo testo in diversi linguaggi “informatici” [Geekissimo]

Posted: 01 Nov 2008 03:00 AM CDT

“Si”, “Oui”, “Yes” sono tre parole che significano la stessa cosa, ma, come sappiamo tutti noi, sono inserite nel vocabolario di tre diversi idiomi appartenenti a Stati diversi

Come accade in tutti i contesti, anche per l’informatica ci sono diverse lingue. E molte servono addirittura per crittografare dati sensibili, sulla falsa riga di come si faceva da bambini con l’alfabeto farfallino, tanto per fare un esempio banale.

Encrypt It è un servizio che ci aiuta a “tradurre” del testo normale in oltre 10 linguaggi diversi, dall’MD5 al linguaggio Hacker, il Leet, dall’Url Encode al Pig Latin, il tutto velocemente e gratuitamente.

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© Ferdinando Toscano per Geekissimo, 2008. | Permalink | Commenta! | Aggiungi su del.icio.us
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I nuovi Asus eee PC, costeranno $200 nel 2009 [Geekissimo]

Posted: 01 Nov 2008 02:00 AM CDT

Asus eee PC

Cari lettori, molti di voi sicuramente conoscono la serie eeePC dell'Asus. Questi PC sono dei notebook di ultima generazione, ultra piccoli e ultra economici. Molti li avranno conosciuti grazie all'offerta che faceva l'operatore di telefonia mobile nostrano, quest'estate, altri invece lo avranno visto in qualche centro commerciale o in qualche negozio di grandi elettrodomestici.

Lo sviluppo di questa serie di PC, di grande successo, non si è fermato. L'Asus in questi mesi sta lavorando a nuove versioni di questi PC, lo scopo, da quello che si può capire, è quello di arrivare a creare un notebook ad alte prestazioni facendolo pagare il meno possibile, al cliente finale. Come ben sapete, il prezzo dei normali Notebook di medio livello, si aggira intorno ai 600/700 euro e se riescono ad abbassare questo prezzo, il successo è assicurato.

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© Michele Lagana' (Mister6339) per Geekissimo, 2008. | Permalink | 3 commenti | Aggiungi su del.icio.us
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PowerFootball: giocare a calcio online [maestroalberto]

Posted: 01 Nov 2008 01:26 AM CDT


PowerFootball (o PowerChallenge che dir si voglia) è un sito dove giocare a calcio online.

Si tratta di una community di appassionati di football dove si possono controllare i calciatori in un ambiente 3D.

Ci si registra, si crea una squadra e si partecipa ai tornei multiplayer sfidando i team degli altri concorrenti in modo scalare le classifiche. Tuttavia ci si può divertire anche sfidando il computer.

La grafica ricorda quella dei giochi per consolle tipo la celebre serie Fifa.

Il gioco è completamente basato sul web e non richiede installazione di software aggiuntivi.

Disponibile anche in Italiano consente di stabilire contatti con gli altri appassionati via chat.

Supporta tutti i browser più famosi e tutti i sistemi operativi. Richide almeno Flash 8.


This posting includes an audio/video/photo media file: Download Now

EchoPic: servizio per caricare facilmente immagini online [maestroalberto]

Posted: 01 Nov 2008 12:54 AM CDT


echopic

EchoPic è un servizio di image hosting che permette di caricare e condividere facilmente immagini online.

Basta scegliere una foto dal proprio hard disk o da URL e procedere all’upload.

L’immagine può essere condivisa tramite un link diretto o si può prelevare il codice per inserirla in una pagina web. Esse possono essere editate aggiungendo titolo e tag.

Non ci sono limiti di dimensione e supporta tutti i formati.

EchoPic è gratuito e non richiede registrazione ma se creiamo un account possimo gestire le nostre immagini online.

Minimalista ma efficiente.

Via | makeuseof


Design Motivazionale: Usabilità Sociale e Group Centered Design [Intense Minimalism]

Posted: 31 Oct 2008 07:59 PM CDT

Abbiamo impiegato un anno, un mese e una settimana più molte discussioni e revisioni (alcune anche molto drastiche) per proporvi il secondo passo dopo il precedente documento redatto assieme a Gianandrea Giacoma, “Elementi Teorici per la Progettazione dei Social Network”.

Costruendo su questa prima opera e aggiungendo i feedback ricevuti, le discussioni fatte ed ovviamente la nostra esperienza sul campo siamo andati oltre in una dimensione più pragmatica e proponiamo qui una metodologia di analisi e progettazione che integra i fattori psicologici e sociali, ovvero la persona, con le dinamiche dello User Centered Design.

Questo secondo documento si intitola “Design Motivazionale: Usabilità Sociale e Group Centered Design”.

La nostra proposta metodologica, il Design Motivazionale, si fonda su quattro concetti chiave:

  1. Bisogni Funzionali: gli obiettivi di progettazione rivisti in chiave di necessità.
  2. Usabilità Sociale: l’usabilità rivista in dinamica sociale (partendo dalla definizione di Nielsen).
  3. Motivazioni Relazionali: il concetto di motivazione rivisto in chiave relazionale (one-to-one e sociale).
  4. Flusso di Attività Circadiano: le attività abituali delle persone durante la giornata.

Fra queste, le componenti caratterizzanti sono come intuibile Usabilità Sociale e ancora più Motivazioni Relazionali. La prima definisce quattro proprietà “RICE“: Relazioni interpersonali, Identità, Comunicazione ed Emergenza dei gruppi, mentre la seconda quattro motivazioni “CECA“: Competizione, Eccellenza, Curiosità, Appartenenza.

Vista la quantità di concetti, alcuni anche nuovi quantomeno per molte persone, abbiamo cercato di strutturare il più possibile il paper in modo semplice, con parole chiave ben evidenziate, definizioni, schemi e un bel glossario alla fine.

Ecco quindi il documento, disponibile sotto licenza Creative Commons by-sa 2.5 (ITA):

Qualunque feedback è il benvenuto, anche più di un feedback se vi va. :)

La migliore applicazione per il Project Management [Alberto Mucignat]

Posted: 31 Oct 2008 06:10 PM CDT

Di recente alcuni mi hanno chiesto quale applicazione uso per gestire i progetti. Avendone già parlato tempo fa, provo a fare un bilancio.

Per prima cosa la mia visione: il Project Management è comunicazione.

Quindi la risposta breve alla domanda è: la migliore applicazione di project management è quella che garantisce la miglior comunicazione tra team e cliente. Intendo: all'interno del team e tra team e cliente.

E soprattutto verso il cliente.

Infatti, se i problemi all'interno del team sono risolvibili con la vicinanza (spesso il team è tutto interno all'azienda), la comunicazione "remota" col cliente è il problema più difficile da risolvere, anche a livello di aspettative, percezioni, ecc.

Per questi motivi, da tempo ho scelto Basecamp come applicazione per gestire i progetti, perchè favorisce la comunicazione in maniera orizzontale tra team e cliente. Esistono molti altri tool e applicazioni che fanno cose simili, ma alla fine Basecamp è abbastanza flessibile per fare tutto quello che serve.

In altri casi mi è capitato di utilizzare altri tool più focalizzati sullo sviluppo (i vari Assembla, Trac, CVSqualcosa, etc). La mia idea è che sono troppo focalizzati sullo sviluppo da non essere compresi dai clienti, con il risultato che non li usano.

La comunicazione di un progetto deve essere comprensibile a tutti, altrimenti rimane aperta una pericolosa lacuna.

Comunque, se proprio non puoi farne a meno e scegli un tool focalizzato sullo sviluppo, sincerati che ci siano almeno dei wiki/writeboard e un forum o la possibilità di postare messaggi.

Infine, una serie di cose a cui fare attenzione:

- non limitare i permessi agli utenti (meno limiti più fiducia ottieni, specie verso il cliente)
- non nascondere aree ad alcuni utenti (oltre ad essere tempo perso, riduci ancora la fiducia)
- scrivi spesso tutto quello che fai, anche i piccoli passi (su basecamp utilizzo i messaggi per questo, su assembla c'è la fantastica feature "scrum report" per descrivere quello che è stato fatto ogni giorno)
- lascia che chiunque (sviluppatori, designer, editor) possa rispondere ai messaggi, parlare col cliente, dire la sua
- non aver paura che il cliente veda i draft del tuo lavoro: stimola la discussione ed elimina discussioni future

Infine, ti lascio con le parole dei ragazzi di 37signals:

"We felt strongly that effective communication on a project leads to collective ownership, involvement, investment, and momentum. It gets everyone on the same page working toward a common goal. [...] This vision led us to keep Basecamp as open and transparent as possible. Instead of limiting communication to within a firm, we gave clients access too. We thought less about permissions and more about encouraging all participants to take part. The vision is why we skipped charts, graphs, tables, reports, stats, and spreadsheets and instead focused on communication priorities like messages, comments, to-do lists, and sharing files." (da Getting Real, 37signals)


Con buona pace del signor Gantt. Amen.

StreamDrag: musica in streaming via YouTube [maestroalberto]

Posted: 31 Oct 2008 05:05 PM CDT


StreamDrag

Proprio nel giorno in cui con una email Awdio mi comunica di essere divenuto un servizio aperto al pubblico, arriva un’altra buona notizia per gli amanti della musica: StreamDrag.

Si tratta di un motore di ricerca musicale che si basa sull’immenso database di YouTube.

Il servizio è gratuito e non richiede registrazione, si digita il nome di un’artista o il titolo di una canzone e viene fornita immediatamente la lista dei brani disponibili da riprodurre in streaming.

Si possono creare playlist e riprodurre musica senza interruzione in modo continuo.

Via | feedmyapp


Google Blog Search è impazzito [maestroalberto]

Posted: 31 Oct 2008 01:56 PM CDT


google_blog_search

Chi mantiene un blog in WordPress forse se ne sarà già accorto guardando i link in entrata nella bacheca di amministrazione: Google Blog Search, non dice più il vero, è impazzito.

Mostra infatti una serie di link in entrata che non c’entrano un tubo con il blog ricercato. Anzi che Technorati era peggio…

Personalmente vi trovo di tutto meno che veri link che puntano ai post del mio blog. E’ un vero e proprio disservizio in quanto mi è sempre rimasto utile capire chi mi linka.

In Google Blog Search trovo anche link che rimandano a commenti che ho rilasciato in altri blog e siti amici che mi hanno messo nel loro blogroll.

Davvero molto strano. Visto che Google non lo fa, c’è qualcuno che sa spiegare cosa sta succedendo?


Guadagnare online con Twitter [Tiziano Fogliata]

Posted: 31 Oct 2008 01:51 PM CDT

Guadagnare online con TwitterDi Twitter si può dire tutto tranne che sia pieno di pubblicità invasiva. Pare però che ad altri non manchino le idee per sfruttare questo potente e diffuso mezzo di interazione sociale come uno spazio per veicolare messaggi pubblicitari mirati.

Magpie, ad esempio, è un servizio che segue un modello simile a quello adottato dal feed advertising (la pubblicità inserita tra i post contenuti in un feed), solo che al posto di inserire un messaggio pubblicitario ogni X articoli, ne inserisce uno ogni X tweet (i messaggi degli utenti su Twitter).

Per utilizzare Magpie è necessario fornire loro le credenziali di accesso al proprio account Twitter, dato che ogni 5 tweet* dell’utente, Magpie pubblica un tweet promozionale.

I messaggi promozionali, stando a quanto comunicato da Magpie, sono correlati al tema trattato nei tweet dell’utente, in modo da poter essere di maggiore interesse per tutti i suoi follower che sono i reali destinatari dell’annuncio pubblicitario.

Magpie offre anche uno strumento per calcolare i potenziali guadagni che un utente può raggiungere con questo servizio. Io ad esempio, che passo anche intere giornate senza scrivere niente su Twitter, potrei incassare quasi $130 al mese. Barack Obama potrebbe invece tranquillamente superare i $50.000 al mese.

A parte i guadagni che sembrano essere “leggermente” sovrastimati, resta da vedere quanto gli utenti e gli amici che hanno deciso di seguirci su Twitter abbiano piacere a vedere spesso comparire annunci promozionali tra un messaggio e l’altro.

A tal proposito vi propongo un veloce sondaggio:

*5 tweet è la configurazione di default, l’utente può scegliere una frequenza maggiore o minore per l’inserimento dei messaggi pubblicitari.

Post pubblicato su Guadagnare online con Twitter

Se lo dice Gelli ! [Vittorio Pasteris]

Posted: 31 Oct 2008 01:43 PM CDT

Via Repubblica

A proposito del giudizio di Berlusconi e del suo Piano di rinascita democratica, Gelli ha chiarito che il premier è “l’unico che può andare avanti non perché era iscritto alla P2 ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare”. Gelli ha quindi precisato di non condividere il governo Berlusconi “perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza”. Gelli ha anche commentato il cosiddetto ‘Lodo Alfano’: “L’immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai”.

Kossiga returns [Vittorio Pasteris]

Posted: 31 Oct 2008 01:09 PM CDT

Alitalia a picco [Vittorio Pasteris]

Posted: 31 Oct 2008 12:53 PM CDT

L’avventura dei “capitani coraggiosi che volevano salvare l’Italia e l’Alitalia sotto l’egida di San Silvio da Berlusconia” si sta concludendo

Mancano poche ore alla scadenza del termine per l’offerta d’acquisto da parte di Cai degli asset della vecchia Alitalia, fissata a mezzanotte. La decisione del CDA CAI è infatti quella di non presentare alcuna offerta, dato che manca la firma delle associazioni dei piloti e degli assistenti di volo.

A mezzanotte non c’è più Alitalia, senza l’accettazione dell’offerta di Cai perché il 31 è il termine ultimo per sopravvivere, aveva detto Gianni Letta . Siamo vicini al baratro, non c’è più margine per trattativa, l’alternativa è il fallimento.

Senza una firma sui contratti al tavolo a Palazzo Chigi la Cai è fuori da Alitalia.

Amen

Scarlet: Non e' vero niente ... [Quinta 's weblog : Il Blog di Stefano Quintarelli]

Posted: 31 Oct 2008 12:34 PM CDT

Avevo riportato questa fonte: Link: Tiscali vince in Belgio: no ai filtri P2P.

Link: Telcoeye: Tiscali vince in Belgio: no ai filtri P2P.

Come riporta Security and the Net, Scarlet -brand belga di Tiscali - ha vinto la propria battaglia in tribunale contro i filtri al traffico P2P.

Adesso salta fuori da un'altra fonte che non e' vero nulla, che dal 1 novembre se non filtra, dovra' pagare la multa. (Grazie Enzo)

Link: SABAM case: court confirms Scarlet must filter or pay fines from 1st November.

There have been some misleading reports in the online media over the last few days about the decision by a Belgian court in the SABAM v Scarlet case, with some commentators suggesting the court accepted Scarlet's claims that it is impossible to filter copyright infringing content online...

...The court gave Scarlet additional time to implement the necessary measures it must take, but set a deadline of 31st October 2008 for it to do so. Contrary to some suggestions, the ISP will face financial penalties if it fails to act and is liable for fines of €2,500 every day from 1st November 2008 until it takes effective steps to curb its users' serious infringement of Belgian copyright law.

La CMT ha un sussulto di dignita'. (potere degli Euro...) [Quinta 's weblog : Il Blog di Stefano Quintarelli]

Posted: 31 Oct 2008 12:20 PM CDT

Telefonica stava facendo una offerta in fibra non replicabile dai concorrenti, senza dare loro accesso alla rete (spiegata qui).

Vodafone si era ribellata e, per un'altra questione, aveva chiesto **670 milioni** di danni a Telefonica.

Adesso la CMT (il regolatore spagnolo, che tradizionalmente prende le difese di Telfonica in modo anche spudorato) in un sussulto di dignità blocca l'offerta di Telefonica. Che i commissari si siano ravveduti o che abbiano avuto paura che qualcuno gli chiedesse i danni ?

Mi segnala Luca: Link: ATV's News Archive October 27th - October 31st.

The Spanish Telecommunications Market Commission (CMT) has temporarily suspended Telefónica from offering commercial services over its new fibre-optic network. The decision follows a complaint lodged by Orange España, which claimed that Telefónica had not finalised wholesale access terms for the network infrastructure.

The regulator has announced that services may only be launched once it is satisfied that the agreements with alternative providers have been reached for access to the network. Telefónica recently launched a trial on its FTTH (fibre to the home) network in Madrid and Barcelona to test Internet broadband access at 30 Megabytes in a combined triple play offer that also includes its IPTV service, Imagenio.

The triple play service, at a price of E9, was being distributed to 54,000 clients in Madrid and Barcelona in the pre-commercial period. The company planned to have more than 1,000 FFTH clients by the end of the year.


My Apple Life: organizzare i prodotti Apple su Facebook [Mac Blog]

Posted: 31 Oct 2008 11:30 AM CDT

Visto che Facebook sembra essere molto di moda in quest ultimo periodo e che, per questa ragione, molti lettori di Mac Blog avranno, magari anche solo da poco, iniziato ad usarlo, segnalo un’applicazione che permette di mostrare ai propri amici il proprio livello di dipendenza dalla mela.

Si chiama My Apple Life e in modo molto semplice consente a coloro che decidono di installarla di creare una specie di inventario dei prodotti Apple che possiedono, dividendoli in tre differenti categorie: quelli che hanno attualmente, quelli che vorrebbero avere e quelli che un tempo hanno avuto.

L’applicazione da anche un voto, calcolato in base al numero di oggetti che si possiedono, che dovrebbe misurare il proprio grado di Apple dipendenza. Carina, a parer mio, nella sua semplicità.

(nel caso vi interessasse qui trovate il mio profilo su facebook e da quest’altra parte quello su My Apple Life)

SCO chiede la protezione dalla bancarotta (Chapter 11) [Quinta 's weblog : Il Blog di Stefano Quintarelli]

Posted: 31 Oct 2008 10:49 AM CDT

Link: Groklaw - SCO Files For Chapter 11 Bankruptcy - Updated 4Xs.
un altro pezzo di storia che se ne va. (Grazie Cico)

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